Tipi e modelli di coaching

Tipi e modelli di coaching

Nella vita di ogni persona la sfera privata e quella lavorativa sono due facce della stessa medaglia che possono influenzarsi.
Un aspetto in comune tra tutti i tipi di coaching è quello di essere un percorso estremamente flessibile. Nella vita di ogni persona, infatti, la sfera privata e quella lavorativa sono due facce della stessa medaglia che possono influenzarsi. Può perciò sembrare superflua una vera distinzione tra i vari tipi di coaching, ma è invece molto importante capire come il processo sia diverso a seconda dell’area a cui è prevalentemente rivolto.

Le due aree di intervento del coaching: Life e Business

La prima importante distinzione da considerare tra interventi di coaching è quindi proprio quella che specifica se si lavorerà più su aspetti della vita privata della persona oppure su quella professionale. Per questo, tra i diversi tipi esistenti di questo strumento, bisogna intanto distinguere tra Life Coaching e Business Coaching.

Il Life Coaching

Il Life coaching viene utilizzato da soggetti che vogliono modificare o migliorare qualcosa di specifico nella sfera personale della propria vita. Scaturisce quindi dal bisogno di cambiamento e spesso riguarda:

  • il modo di relazionarsi con sé e con gli altri;
  • la definizione dei propri progetti di vita;
  • l’identificazione delle priorità;
  • la valorizzazione e il potenziamento delle proprie capacità;
  • l’affinamento delle competenze acquisite, lavorando sulle aree di miglioramento;
  • l’ottimizzazione dei propri punti di forza;
  • il raggiungimento di un migliore equilibrio tra la sfera personale e quella professionale;
  • il raggiungimento di migliori risultati economici…

Per questi motivi, il Life coach si occupa prevalentemente della gestione delle relazioni in generale e di life-planning. Di conseguenza, nel Life coaching, il contratto di coaching coinvolge esclusivamente due attori, il coach e il coachee, sia a livello remunerativo sia di privacy.

Nella vita di ogni persona la sfera privata e quella lavorativa sono due facce della stessa medaglia che possono influenzarsi.

Il Business Coaching

Il Business coaching è un tipo di coaching dedicato a manager e imprenditori che si trovano di fronte a grandi cambiamenti o che vogliono puntare all’eccellenza.

Al riguardo è possibile individuare diversi tipi di necessità tra cui:

  • distinguersi nel proprio ambito professionale;
  • migliorare il rapporto con i collaboratori e con i superiori;
  • migliorare le prestazioni del proprio team;
  • affrontare un cambiamento di ruolo o un ampliamento della propria sfera di responsabilità;
  • gestire il passaggio generazionale dell’azienda familiare;
  • dare più incisività al ruolo mediante l’esercizio di una maggiore autorevolezza;
  • affinare le proprie capacità nel focalizzare gli obiettivi;
  • gestire momenti critici sia con i clienti che con l’azienda;
  • aumentare la produttività aziendale;
  • fidelizzare i propri collaboratori;
  • entrare in un nuovo segmento di mercato;
  • affrontare una start-up;
  • creare un personal branding;
  • sviluppare uno spirito imprenditoriale;
  • ottimizzare la comunicazione con clienti e collaboratori;
  • gestire lo stress;
  • gestire lo stress e il tempo…

Se il manager o il professionista è all’interno di un contesto aziendale, il contratto di coaching prevede tre attori, il committente, il coach e il coachee.

7 coach per 7 coachee: modelli e tipi di Coaching a confronto

Sulla base di teorizzazioni a opera di Robinson, Skiffington e Zeus, possiamo delineare almeno sette differenti modelli di coaching

Questo modello, sviluppato in particolare da David Cooperrider, analizza in modo integrato i punti di forza del coachee, le sue risorse, competenze e opportunità, piuttosto che un problema specifico. Il coach è presente per affermare e sostenere i punti di forza dei coachee e aiutarli guidandoli nella risoluzione e gestione del problema in questione.

In questo modello o approccio, il coach è presente per supportare il coachee a riflettere sulle sue difficoltà, ma non certo per risolvere il problema al posto suo. È un modello che ha certamente elementi in comune con la “pratica riflessiva” che lo stesso coach, all’interno di un costante percorso di formazione e autoformazione, implementa come strumento di autosviluppo per analizzare e migliorare la propria azione.

Tale modalità di coaching si basa su tre stadi: collezionare informazioni sui coachee attraverso l’osservazione; analizzarle per capire quale sia la situazione in essere e, infine, definire le strategie e i piani d’azione. A livello internazionale sono innumerevoli le case history di importanti gruppi (bancari, automotive e molti altri…) di cui si possono leggere i risultati rispetto all’adozione di questo modello.

Specifico per imprenditori o per individui che vogliono avviare una propria attività.

Tale modello si presenta generalmente in due situazioni. La prima, in cui una persona, esperta in un particolare ambito del lavoro, trasmette agli altri dipendenti feedback, supporto e suggerimenti alternativi per determinati problemi, ed è quindi più riconducibile al mentoring. La seconda si realizza invece quando due persone, con lo stesso livello di esperienza e conoscenza, si osservano e si danno supporto e feedback vicendevolmente.

Il compito del coach è lasciare che l’individuo riconosca come si sia svolto e successivamente sviluppato il proprio inserimento nel sistema e come le sue azioni influiscano sulla dinamica complessiva.

Il coach lavora con un gruppo di manager con obiettivi comuni, procedendo con una serie di incontri.

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